Proposito n.14 (ultimo)

Eccoci arrivati al primo proposito del nuovo anno, l’ultimo della mia lista. Smetto perché se ci si dilunga troppo si diventa poco credibili. E perché questo inizio anno non mi ha portato questa botta di ottimismo che invece sembra circolare in massa attorno a me. D’altronde i pessimisti non smettono di esserlo per solidarietà.

PROPOSITO 14: NON AFFIDARSI ALLA LOTTERIA

È molto triste se tutte le proprie speranze in un cambiamento risiedono nella probabilità assai remota di avere il biglietto vincente o di aver azzeccato sei numeri.

Uno, appunto, perché trattasi di una possibilità remota, quindi praticamente ci si sta dicendo che le cose non cambieranno mai.

Due, perché si sposta fuori da sè la potenzialità di cambiarle.

In pratica si applica l’opposto dell’essere artefici del proprio destino (o futuro per chi non crede nel primo).

Inoltre, è scientifico: se ci speri non succede, quindi bisogna giocare i numeri e comprare il biglietto una volta già fatti i tentativi, gli azzardi, le scelte di vita, i salti nel buio che verrebbero automatici il giorno dopo l’incasso della vincita (non sto parlando di macchine sportive, attici in centro città e viaggi di lusso).

Allora si sarà i vincitori. Forse della lotteria – se a quel punto ci si sarà ricordati di comprare un biglietto –, sicuramente del proprio destino.

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